Iniziamo questo articolo con una domanda che dovrebbe sorgere spontanea a tutte le persone con diabete che utilizzano un sistema ibrido ad ansa chiusa: perchè dovrei metterlo e quali sarebbero i benefici? La risposta e suddivisa in due: la prima è perchè migliora il tempo in range e riduce il tempo in ipoglicemia. La seconda è perche migliora la qualità di vita di chi lo usa.
Vi mostro un tabella con due sistemi diversi: Medtronic 670G/780G versus Tandem Control IQ e alcune delle loro caratteristiche:
Date un'occhiata alla tabella e vedrete che tutti i sistemi sono abbastanza completi ma diversi tra di loro. Conosciuto uno non si conoscono gli altri.
Una grande sfida per i professionisti del settore è che ogni sistema deve essere studiato e imparato separatamente, nelle sue caratteristiche e particolarità, i parametri da impostare all'inizio e come ragiona l'algoritmo.
Questo solo per farvi capire quanto può essere difficile suggerire ad un paziente un sistema piuttosto che un altro in base a tantissimi fattori.
È così, le necessità d'insulina del corpo sono in costante cambio, sopratutto nei bimbi piccoli. Dal giorno alla notte, da un giorno all'altro, in un giorno settimanale rispetto al weekend. Non esiste quindi un valore fisso di insulina basale da somministrare sempre, ma con un algoritmo in moto questa variabilità è più al sicuro.
Dal grafico in grigio-nero potete osservare che nei bambini dai 6 ai 18 anni questa variabilità viaggia sul 40-50% durante la notte e sul 20-25% durante il giorno (in quest'ultimo caso è più bassa solo perchè l'intervallo di ore è piu grande).
Immaginate un bambino di meno di 6 anni con una variabilità d'insulina del 50% durante la notte: come farebbero i genitori a dormire tranquilli? Probabilmente finirebbero per passare le notti in bianco a turni.
Pensate quanto migliorerebbe la qualità del sonno (e quindi della vita in generale) di un genitore di un bambino con diabete di tipo 1 che porta un microinfusore con un algoritmo che si prende cura di questa variabilità.
Ogni persona è diversa: il tempo che l'insulina ci mette ad arrivare ai tessuti varia da un soggetto ad un altro. Ma anche nella stessa persona, l'insulina può essere assorbita in più o meno tempo a seconda di tanti fattori. Questo tempo di azione può oscillare tra 30 e 120 min.
Un assorbimento lento comporta un periodo di tempo più lungo di insulina in circolo. Ci metterà più tempo ad agire e lo farà per un periodo di tempo più lungo.
Dall'altro lato un assorbimento più veloce vorrà dire che dovremo aspettare meno tempo per vedere come viene alterata la glicemia a causa dell'insulina.
L'algoritmo deve essere capace di adattarsi a questa variabilità, ed è sicuramente una sfida importante.
Con quale velocità il pasto è processato e trasformato in energia nel nostro corpo?
Se mettiamo insieme un pasto con alto carico glicemico e un altro con basso carico glicemico, osserveremo due comportamenti glicemici diversi.
Il primo presenta una comparsa del glucosio in sangue più immediata (primi 60 min) e subito dopo c'è un calo che va ad azzerarsi entro le 4-5 ore.
Il secondo invece ha una comparsa più piatta ma più duratura nel tempo. Un esempio di pasto con questo effetto è uno dei miei maggiori incubi: la pizza! 🍕
FERMATI A PENSARE UN ATTIMO sulla naturalità con la quale un corpo con un pancreas funzionante riesce a processare qualsiasi tipo di alimento senza problema.
Sempre facendo riferimento alla sessione a ISPAD del Professore Roman Hovorka dell'Università di Cambridge, a valle di diversi studi le conclusioni sono state molto chiare riguardo i sistemi ibridi ad ansa chiusa sui bambini piccoli:
Durante lo studio hanno messo questo sistema a pazienti in età pediatrica entro le 3 settimane dalla diagnosi.
Una cosa è chiara: nessuno è preparato a ricevere una diagnosi di diabete di tipo 1, che ti obbliga a imparare delle nuove regole da seguire, a farti l'insulina prima di ogni pasto o a contare i carboidrati. Non è facile imparare a gestire, in parallelo a questa nuova diagnosi, un sistema come il microinfusore, ma i risultati dello studio dicono che i benefici psicosociali e il miglioramento nelle glicemie sono così importanti che questa è senza dubbio la scelta giusta da fare, dove possibile.
Purtroppo come tutto, non esiste un unico sistema per tutti. Quello che andrà bene per una persona sarà probabilmente diverso per un'altra.
Il sistema andrà bene a una persona se questa persona sarà in volontà di usarlo, e sarà usato per trarre dei benefici. È un semplice ma chiaro messaggio e il Prof. Hovorka lo ha sottolineato al suo speech.
Cosa ne pensate? Fatemi sapere!
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